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Comunicato
Escludere dal deficit le spese per progetti cofinanziati dai Fondi strutturali europei. Le conclusioni della 52ma riunione Cosac
02/12/2014
Senato della Repubblica

La spesa pubblica destinata alla realizzazione dei progetti cofinanziati dai Fondi strutturali europei deve essere "completamente esclusa" dal calcolo del deficit statale e dai conseguenti obblighi del Patto di stabilità, "poiché si tratta di una spesa volta a realizzare gli obiettivi del progetto 'Strategia Europa 2020', al sostegno della competitività, della crescita e della creazione di posti di lavoro, soprattutto per i giovani". E' quanto si legge nel Contributo approvato oggi al termine della 52ma riunione della Cosac, Conferenza degli organi parlamentari specializzati negli affari dell'Unione dei Parlamenti dell'Unione europea, che si è riunita a Roma, nell'Aula del Senato.

La Cosac esprime "pieno sostegno" al piano della Commissione europea per mobilitare 300 miliardi di euro aggiuntivi di investimenti pubblici e privati nel periodo 2015-2017. Piano che però - si afferma nel Contributo - "potrebbe non essere sufficiente per il raggiungimento degli obiettivi contenuti nella Strategia Europa 2020". Di conseguenza, i parlamentari riuniti a Roma chiedono che venga esaminata l'ipotesi di un aumento delle risorse destinate alla realizzazione degli obiettivi della Strategia in occasione dell'esame di metà percorso del quadro finanziario pluriennale 2014-2020.

La Cosac sollecita "misure concrete" e giudica con favore l'istituzione della Task Force della Commissione di Bruxelles e della Banca europea per gli investimenti (Bei) con l'obiettivo di identificare le azioni necessarie alla crescita.
E' essenziale - si legge nel Contributo - sostenere la domanda globale anche con l'utilizzazione effettiva - da parte degli Stati che sono nelle condizioni di poterlo fare - delle clausole di flessibilità previste nel Patto di stabilità.
Un capitolo importante del Contributo approvato oggi è dedicato al "ruolo dell'Unione europea nel Mediterraneo e nell'Europa orientale". Negli ultimi venti anni, ricorda la Cosac, è stata data priorità, "in modo legittimo e necessario", all'allargamento della Ue a Nord e ad Est. Ora, però, "è essenziale ristabilire la priorità strategica per i confini meridionali dell'Unione", attraverso una maggiore visibilità delle istituzioni Ue e maggiore assistenza ai partner dell'area mediterranea, nel quadro di una politica di buon vicinato, mettendo l'accento sul sostegno alla riforme interne, al rafforzamento delle istituzioni democratiche, alla promozione di una crescita durevole e inclusiva e alla partecipazione della società civile.

La Cosac è l'unica sede di cooperazione interparlamentare espressamente prevista dai Trattati Ue. La 52ma riunione, da poco conclusa, si era aperta ieri, lunedì 1° dicembre, con l'indirizzo di saluto ai partecipanti del presidente del Senato, Pietro Grasso. I lavori sono stati presieduti dai presidenti delle Commissioni Politiche Ue del Senato, Vannino Chiti, e della Camera, Michele Bordo. Sono intervenuti il presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, il sottosegretario con delega agli affari europei, Sandro Gozi, e il primo vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans.

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